A proposito di oscurità – terapia al buio

In generale, e molto brevemente, la terapia al buio è un metodo molto antico per conoscere sé stessi, basato sulla tradizione “Yangtik”, praticata dai monaci tibetani che rimanevano al buio fino a sette settimane. Questa terapia si basa sulla deprivazione sensoriale, ovvero l'assenza di stimoli dall'ambiente esterno.

Il soggiorno nel buio è un percorso personale per coloro che hanno la volontà di conoscere a fondo sé stessi e i propri sogni. Io, con il nome “Buio”, indico il bisogno di auto-conoscenza e calma; altri solo il bisogno di riposarsi, staccare la spina, essere accuditi da qualcuno e allo stesso tempo essere indisturbati. Rimanere in una stanza buia può essere fonte di ispirazione, di nuove idee, acquisizione di nuova forza e di nuove prospettive, conoscenza di sé stessi, risposte a domande di vecchia data e domande che devono ancora venire. Un luogo buio di riposo può anche essere un momento per trovare un nuovo mondo, una nuova strada e un nuovo senso della vita.

Quindi, per trovare te stesso e chi sei veramente.